Bali: l'isola degli Dei
- Luca Scandiani
- 30 ott 2020
- Tempo di lettura: 8 min
Don't worry, beach happy.

Bali è stata molto al centro dell'attenzione negli ultimi anni ed è certamente tra le mete più scelte e tra i centri più popolari del turismo mondiale. Soprattutto per la capacità di questo paradiso tropicale di non costituire solo un luogo, ma una dimensione del tutto particolare, che mescola tanti stati d’animo quante sono le culture della sua storia millenaria. Anche se non sembra, alla globalizzazione aggressiva Bali, però, resiste. E lo fa con la sua anima autentica. Basta entrare in contatto con la sua gente, gentile e sempre disposta al sorriso, per realizzare quanto sia forte l’attitudine dei Balinesi a preservare la propria identità. È l’aspetto che inevitabilmente contrassegna questo viaggio tra scenari unici. Bali è caratterizzata da un ecosistema diversificato e rigoglioso, un mix perfetto di vegetazione tropicale, vulcani attivi e fauna selvatica che la rendono una meta interessante per una vacanza all’insegna delle attività a contatto con questa strabiliante natura Balinese.
Parchi naturali, riserve marine e semplici escursioni ti daranno la possibilità di godere della flora e della fauna dell’isola, in un misto di esperienze e panorami indimenticabili.
Un altro punto a suo favore è il cibo, si può scegliere tra due opzioni di ristoranti: i rumah makan, ristoranti veri e propri, oppure i warung, bancarelle ambulanti, che non sempre si distinguono per l’igiene, ma dove vengono preparate pietanze locali molto saporite. Poi ci sono i mercati o pasars, dove si possono gustare anche ottimi stufati.
Il nasi goreng è il piatto tipico della gastronomia Balinese, elaborato a base di riso, latte di cocco, lenticchie, salsa di soia e accompagnato con verdure e uno stufato di carne. Tra le altre specialità amate dai Balinesi, il gado, le frittelle di mais e il nasi campur, riso cotto al vapore, accompagnato da diversi contorni.
Ecco le città e i vari luoghi che ho visitato nel mio viaggio a bali.
UBUD
Ubud non è una città ma un villaggio, situato all’interno del distretto di Ubud. Viene considerato “il cuore e l’anima di Bali“, non soltanto per i numerosi eventi culturali e religiosi che ospita, ma anche per la sua posizione piuttosto centrale rispetto alle principali destinazioni dell’isola, nonostante anche qui le orde di turisti ormai facciano parte della quotidianità.
Ubud si trova a solo un’ora d’auto dall’aeroporto di Bali e qui è particolarmente fiorente l’artigianato locale. Se ci aggiungiamo una foresta di scimmie dispettose proprio nel centro della città, meravigliosi templi induisti e verdi piantagioni di riso nei dintorni, otteniamo un quadro incantevole, per cui se stai pianificando un viaggio a Bali non puoi che dedicare una tappa ad Ubud anche se ormai è una meta molto turistica e il centro città è un susseguirsi di bar, ristoranti e negozi di souvenir.
Alcune delle tappe obbligatorie sono le meravigliose Tegallalang Rice Terrace, Goa Gajah, la Monkey Forest, Campuhan Ridge Walk, Pura Tirta Empul, Tegenungan Waterfall, e tutti i templi che incontrerete perdendovi tra le stradine. La parte più bella è girarsi Ubud senza una meta scoprendola tutta.
MONTE BATUR
Il Batur è un maestoso vulcano attivo che si trova a 1.717 m sul livello del mare, e si affaccia su una vista spettacolare sul lago all’interno del cratere, sul paesaggio nero di lava e sulla massiccia punta del vulcano Agung, la montagna sacra nonché punto più alto dell’isola. Un’escursione di trekking sul Monte Batur è l’esperienza perfetta per ammirare la magia del momento in cui il sole sorge sopra le nuvole, mentre si sale sulla vetta di uno dei più celebri vulcani di Bali. Ci vogliono circa 2 ore per raggiungere la vetta; la durata totale delle escursioni è di circa 4 ore. Prima che la luce faccia capolino, si cammina in un clima fresco sotto una maestosa coltre di stelle. La salita non è semplicissima, ma i più pigri possono scegliere una strada più semplice per salire, o addirittura farsi portare in cima dalle moto. Una volta in cima, finalmente il sole sorge sopra un mare di nuvole, e si potrà colazione davanti a questo scenario. All’alba, il cielo si trasforma da nero a blu inchiostro, e poi dal rosa all’arancio, rivelando sotto di sé tutta la distesa della valle vulcanica. Dopo aver esplorato le colate laviche più recenti e i crateri, ci si incammina verso il punto di partenza, alla scoperta della flora e della fauna locali, compresi i macachi a coda lunga Balinesi.
AMED
È un punto strategico per visitare l'interno di Bali, irradiando facilmente tutto intorno per scoprire il nord, l'est e andare un po 'a sud. Amed si estende per una decina di chilometri lungo il mare a Bali nord-orientale e si trova a pochi km dal famoso Vulcano Agung. E' un villaggio di pescatori molto più preservato dal turismo di massa rispetto ai villaggi della costa meridionale di Bali. Negli ultimi anni c'è stato un notevole incremento delle infrastrutture, offrendo ai turisti alloggi confortevoli per soggiorni rilassanti e piacevoli con le sue magnifiche spiagge di sabbia nera.
Tuttavia, Amed è soprattutto il posto dove dovrai andare per andare più facilmente e rapidamente alle Isole Gili o a Lombok oppure per fare semplicemente dello snorkeling o immersioni subacquee. Consiglio vivamente la visita al tempio Penataran Agung Lempuyang, per portarvi a casa come ricordo una magnifica foto tra la "porta del paradiso" con il monte Agung sullo sfondo.
ULUWATU Uluwatu si trova a Sud dell’isola e, oltre a vantare le migliori spiagge dell’isola, ospita uno dei templi più affascinanti di Bali soprattutto al tramonto. Il tempio di Uluwatu è uno dei templi più belli di Bali, non per la struttura ma per essere posizionato in cima a una scogliera a ridosso del mare. Al tramonto, quando il cielo si colora di rosa e arancio, è uno spettacolo unico. Uluwatu è la meta preferita dei surfisti, qui le onde non mancano e ci sono diverse spiagge in cui divertirsi.
Uluwatu Beach è la zona dei primi surfisti hippy, arrivati a Bali negli anni 70. Lo si capisce fin da subito, i negozietti ai lati del piccolo sentiero che scende verso il mare sono pieni zeppi di tavole da surf. Si può mangiare o bere un drink in uno dei tanti ristoranti che si affacciano direttamente sull’oceano. Ad ogni ora del giorno vicino alla costa ci sono intere squadre di surfisti pronti a prendere l’onda perfetta.
Scendendo fino alla fine del sentiero si arriva alla Suluban Cave, un’insenatura fra le rocce che sicuramente vi sarà capitata sui social.
NUSA PENIDA
Ogni giorno dal porto di Sanur si possono trovare barche veloci pronte ad accompagnarti a Nusa Penida in meno di un’ora. Potrai staccare dal caos e trascorrere qualche giorno in totale tranquillità nei paesaggi wild, e la poca presenza umana rende quest’isola un vero paradiso nel quale rifugiarsi quando Bali risulta caotica e sovraffollata. Le infrastrutture a Nusa Penida sono il tasto dolente: ci sono poche strade asfaltate e il resto delle vie percorribili sono piccole, realizzate in cemento pieno di buche oppure sterrati di pietra. Per questa ragione è davvero difficile riuscire a guidare in autonomia senza dover sobbalzare ogni due per tre correndo anche il rischio di farsi male. Se non ti senti abbastanza sicuro e a tuo agio alla guida, ti consiglio caldamente di girare l’isola con un driver, come ho fatto io.
Quest'isola offre tantissime cose da fare, eccone alcune da raggruppare in una giornata sola (purtroppo la mia era piovosa).
Manta Point, luogo che non poteva chiamarsi in altro modo.
Qui potrai osservare da vicino le Mante, giganti del mare che sembrano non aver paura degli esseri umani. Ti permetteranno di nuotare insieme a loro: ti girano intorno, sbucano da ogni lato e si lasciano ammirare totalmente.
Crystal Bay non ha bisogno di presentazioni: il suo nome parla da solo.
Acqua cristallina e fondali di corallo che illuminano la vista. È probabilmente la spiaggia più popolare di Nusa Penida e la maggior parte dei tour di snorkeling parte da qui.
I motivi principali di tanta fama sono due: la facilità di accesso e la presenza dei Mola Mola (pesci luna).
Kelingking beach, scogliera ripida e percorso insidioso, ma ciò che rende famoso questo luogo è il profilo di un dinosauro che emerge dalle profondità del mare.
Dall’alto potrai ammirare la luce della sabbia bianca e il T-Rex che sembra uscire dall’acqua. Fra le rocce cresce una foltissima vegetazione che dona colore a tutto il contesto.
Negli ultimi anni è stata costruita una passerella in bamboo che, unita agli scalini rocciosi, ti permetterà di arrivare a bagnare i piedi nell’oceano.
Non sarà una passeggiata semplice, ma in 45 minuti circa arriverai alla base della scogliera.
Tra i punti panoramici più belli di Nusa Penida ci sono sicuramente loro, Angel Billabong e Broken Sea, uno a fianco all’altro.
Bellezza unica, da trattenere il fiato. Ti sembrerà quasi di spiccare il volo. Broken Beach è molto pericolosa per la potenza con cui le onde si infrangono sulla scogliera. L’arco di roccia che si innalza dalle acque e che avvolge la baia permettendo all’acqua di fluire dentro e fuori dall’oceano, è il risultato di secoli di erosione delle mareggiate.
La potenza con cui le onde si infrangono sulle pareti hanno fatto sì che l’acqua mangiasse la roccia fino a creare una fessura. Con gli anni questa apertura si è trasformata nella porta che ci permette di vedere attraverso la roccia e perdere lo sguardo nell’infinità dell’oceano.
KUTA Kuta è esattamente l'opposto di quello che avete visto finora, caotica e stressante, sembra di essere usciti da Bali. Kuta è caratterizzata da ampie strade, taxi abbastanza moderni, centri commerciali e ristoranti internazionali che le conferiscono tratti più somiglianti al mondo occidentale che a quello asiatico.
A mio avviso per visitare Kuta e dintorni bastano 1-2 giorni, tuttavia se sei curioso di scoprire anche questa parte dell’isola vale la pena fare un salto. Qui le cose principali da visitare sono Tanah Lot, il Beachwalk Shopping Center e il Pura Luhur Uluwatu. Se sei fortunato e hai del tempo a disposizione ti consiglio questa esperienza che ricorderai per la vita.
KAWAH IJEN (GIAVA)
Piccola gita fuori porta, che però consiglio caldamente! L'ho prenotata tramite un'app di escursioni turistiche, un driver è venuto a prendermi a Bali e mi ha portato fino a Giava, tanta strada in macchina e persino un pezzo in traghetto, ma quando avrete davanti lo spettacolo del Kawah Ijen ne sarà valsa la pena. Il Kawah Ijen è solo uno dei 130 vulcani Indonesiani. Cosa lo rende così speciale? Il suo cratere principale ospita il più grande lago acido nel mondo, acido a causa delle emissioni solforose del vulcano. Ma il Kawah Ijen è ancor più famoso per un altro motivo, le sue fiamme blu. Si, fiamme e lava blu. L’attività del vulcano è tale da portare in superficie emissioni di gas solforoso. A contatto con l’aria il gas si accende di un fuoco blu elettrico, con fiamme anche di 5 metri d’altezza la cui temperatura supera i 600 °C. Di notte anche la lava, per quanto più difficile da scorgere data la grande quantità di fumo, assume un colore blu-violaceo a causa della grande quantità di zolfo al suo interno.
Parte del gas si condensa in liquido, liquido che da origine a lastre di cristalli di zolfo di grandi dimensioni che vengono caricate in ceste di vimini e portate a spalla a valle. Tanto che lungo il tragitto ti imbatterai in affaticati minatori con ceste, anche dal peso di 90 Kg, in spalla: cerca di non ostacolarli e lascia loro il percorso libero. Questi lavoratori, a causa dei fumi tossici e delle poche precauzioni messe in atto, hanno un’aspettativa di vita che non va oltre i 50 anni: il loro lavoro è considerato uno dei più pericolosi al mondo.
Non a caso, una volta sul fondo del cratere, a pochi metri dal lago, sarai costretto ad indossare una maschera antigas per proteggere le vie respiratorie (nonostante la maschera il fumo ti darà davvero molto fastidio).
La scalata al vulcano, la vista delle fiamme blu alle 3 di notte, l’alba sulle pendici fanno parte di una delle escursioni più faticose e al tempo stesso emozionanti, che abbia mai fatto. Con l’arrivo della luce poi apparirà davanti ai tuoi occhi tutto lo spettacolo del cratere, il lago acido e le “sorgenti di zolfo”: è li sotto che ero pochi minuti prima!
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